“La figurazione realista e sensuale di Beatrice Borroni”
In questa artista c'è tutta la tradizione dell'arte toscana, dal 1400 in poi, dal Botticelli a Michelangelo.
Provocatoria, spesso scioccante, irriverente e fuori dagli schemi, Borroni (anche il nome Beatice ricorda il sommo poeta) frequenta una pittura precisa, meticolosa alla maniera degli iperrealisti americani e dei surrealisti francesi, ma con un modo tutto suo di rappresentare la realtà: i corpi di donna pieni di sensualità e di erotismo, dei quali si sarebbe perdutamente innamorata Eleonora Fini.
L'olio su faesite esalta i colori, che diventano ora cupi ora brillanti a seconda della luce che l'artista vuole infondere alle sue figure (vedi LUCE e NOTTURNO) o delle atmosfere, come in EUROPA (una donna discinta abbracciata ad un toro, simboli di purezza e di forza, anche sessuale) oppure IL TAPPETO (due donne semi-nude languidamente sdraiate su un tappeto), come ne IL LENZUOLO, dove il corpo nudo è avvolto da un candido lenzuolo.
Il corpo è il tema più vicino a Beatrice Borroni, lo strumento con il quale l'artista esplora il suo mondo pittorico e poichè l'arte riflette i cambiamenti del gusto edella percezione del corpo, questi sono i fattori che ne condizionano la rappresentazione e quindi le opere di questa artista sono la metafora del mondo in cui sentiamo ed esprimiamo la libertà di esistere e di vivere, finalmente, alla propria maniera.
Il corpo come sintesi di bellezza, vigore ed armonia, con l'attenzione alle misure classiche che i grandi artisti toscani codificarono, canoni di derivazione greca che l'espressionismo adottò per dare spazio ad una rappresentazione del corpo che non ha paura di mostrarsi così com'è.
Quelli della Borroni sono tempi di " figurazione realista e sensuale che suggeriscono erotismo, ma svelano anche angosce, vedi SALOME' SI SPOGLIA, dove la fanciulla sembra spogliarsi, oltre che delle vesti, anche di tutta la sua solitudine e delle sue lacerazioni interiori. Lo sforzo di Borroni è quello di rappresentare, in un tragitto attraverso il suo personalissimo stile, questo oscillare tra la ricerca di un ideale estetico e l'accettazione del corpo reale.
Una tensione continua, quindi, che spesso neppure l'arte può risolvere. Borroni ha risolto questi angustianti problemi per i figurativi di tutti i tempi dipingendo in una maniera del tutto personale e dove anche le espressioni dei visi e dei corpi sembrano scaturire da un mondo fantastico e sognante quasi irreale nella sua realtà prorompente.
Espressioni di valori che cambiano e di certezze che svaniscono, il corpo di donna resta l'unico dato invariabile dell'esistenza e il mezzo di relazione col mondo.
"Dio esiste, se esiste il corpo di donna, Dio esiste".
Eraldo Di Vita, 2010